Non tutti, forse, conoscono siti come TRND tramite i quali è possibile candidarsi a progetti di test di prodotti vari. Io stessa ho fatto parte di alcune campagne, come potete leggere I miei post su TRND e sue campagne.
All’inizio era più facile perché c’erano pochi utenti, ora invece ce ne sono talmente tanti che bisogna aspettare e vedere se si è tra i fortunati che hanno ricevuto il coupon di candidatura, dopodiché ci si candida e infine si scopre se si è stati prescelti per il test. Solo allora si riceve un pacco a casa col prodotto da testare e far conoscere ad amici, parenti, colleghi, nel mondo reale e nel mondo virtuale.
Ci sono campagne dove le aziende promuovono prodotti di costo contenuto per centinaia o più membri e altre dove i prodotti hanno un valore più alto e quindi i selezionati sono pochi. Nel primo caso si riceve tutto gratis, nel secondo ci potrebbe essere anche la clausola di restituzione o di riscatti della merce a fronte di un corrispettivo economico comunicato in precedenza. Per cui si va dalle patatine, agli snack, dolcetti, detersivi, a epilatori, rasoi, macchine del caffé ecc. ecc.
Questa volta, il progetto riguarda un cellulare top di gamma dell’azienda cinese Huawei, il P8. Non ho letto le sue caratteristiche ma parrebbe un degno concorrente dei vari Iphone 5 o 6 e Samsung Galaxy S5 o S6. O, per quel poco che ho capito, è progettato per fare e gestire foto e video in maniera eccellente. Mi chiedo se riuscirà a telefonare e a fare anche il caffè…
Ad ogni modo, pensando di essere l’unica pirla a rifiutare con decisione, ho esplicitato per iscritto la mia opinione in merito. Tuttavia, si è palesato subito un sentimento piuttosto diffuso di delusione e di disappunto da parte dei Trnder nei confronti sia di Trnd sia, soprattutto, di Huawei.
In cosa consiste, in breve, il progetto: da qui a qualche settimana c’è una fase conoscitiva e di candidatura; nei primissimi giorni di luglio, ci sarà una sorta di test per scremare i candidati e scegliere i 400 più preparati sullo smartphone in questione.
I 400 più meritevoli riceveranno a casa un pacco con dentro 1 dispositivo e qualche accessorio strettamente legato (1 porta-auricolari, 1 bacchetta particolare per testare una funzione speciale. No, non leggo né caricabatterie né cover protettiva né auricolari. Suppongo e spero che siano sottintesi sotto la voce “1 smartphone”).
In teoria si hanno 4 settimane di tempo per testare il prodotto (ovvero: procurarsi una micro o nanosim se non la si ha già – i punti vendita degli operatori chiedono in media 10 euro per il servizio; inserire come volete la vostra rubrica e i vostri dati, i vostri accessi a mail, socialnetwork ecc.; fare foto video ecc.) MA tra il 30 luglio e il 5 agosto il dispositivo va fatto ritirare dal corriere e rispedito a TRND (che riconsegnerà tutto a Huawei).
Ora, facciamo due conti: se appena il 1°di luglio si inizia a decidere chi sono i 400 fortunati e poi si spediscono i pacchi, ora che arrivano e che si inizia a studiare il prodotto, insomma, alla fine della fiera, realmente a disposizione restano 20 gg se va bene. Considerando che siamo a luglio, le ferie, i corrieri…
Ma non finisce mica qui la storia: chi vorrà rispedire anticipatamente l’oggetto, dovrà provvedere a proprie spese. Chi invece tarderà a farlo ritirare dal corriere, dovrà sobbarcarsi una sorta di penale di 10 euro per ogni giorno di ritardo.
Infine, se l’oggetto subirà rovina, furto, smarrimento, ecc. ecc., o comunque non verrà restituito integro ecc. ecc. ecc., il tester dovrà rifondere direttamente a Huawei la somma di 499 euro, ovvero il valore intero dello smartphone dichiarato dall’azienda produttrice.
E no, non è assolutamente possibile riscattare il dispositivo alla fine del test. L’unica cosa che sembra si possa fare, è resettare lo smartphone (come se questo eliminasse davvero completamente tutti i dati personali) prima di rispedirlo. Non dico che Huawei o chi per essa abbia interesse a farsi gli affari altrui, però in merito (v. il contratto d’uso, a questo link o in fondo al post) non viene scritto nulla.
Voi capite, a questo punto, perché la stragrande maggioranza ha rifiutato un’opportunità simile, perché molti hanno aderito con iniziale entusiasmo, ritirando la propria candidatura una volta letti le opinioni e i dubbi altrui e riletto con più attenzione il contratto e le clausole assolutamente unilaterali.
Morale della favola, ecco i miei “Perché il gioco non vale la candela” (in ordine assolutamente casuale):
1. hanno scelto un periodo infelice, ovvero quello delle ferie;
2. il reale tempo a disposizione per testare lo smartphone è circa 20 giorni, fermo restando la puntualità di consegna dei corrieri, la mancanza di intoppi nell’eventuale ritiro e considerando il fatto che nei primissimi giorni si ha necessità di un minimo di studio dell’oggetto in questione, mi sembra un tempo insufficiente (e lo dico come tester di professione). Tanto più che uno vorrebbe capire se, a fronte di tanta tecnologia che punta su video, foto, ecc., c’è anche una batteria seria a supporto;
3. nessuna possibilità di riscattare economicamente lo smartphone a fine campagna: non dico scontato al 50% ma almeno del 20-30% sarebbe ragionevole. In fondo, una volta recuperati i dispositivi, la Huawei cosa ne fa? Una ditta seria li rivenderebbe rigenerati e non nuovi, quindi quasi a metà prezzo… Tanto varrebbe imporre clausole ferree ai tester di divieto di vendita a terzi del dispositivo;
4. nessuna comunicazione di tutela reale da parte dell’azienda cinese in merito al trattamento e protezione dei dati personali che, inevitabilmente, si sono forniti testando;
5. nessuna cover a protezione di questo delicatissimo dispositivo;
6. penali e costi piuttosto importanti, ovvero nessuna assicurazione (tipo le kasko) in caso di guasto, rottura, furto, smarrimento o intoppo di vario genere. Non tutti hanno la rc famiglia o una polizza di tutela legale (io sì, ma… sappiamo i casini degli ultimi 5 anni…);
7. dare in comodato d’uso gratuito (ovvero: prestare) un numero così elevato di dispositivi di alto valore, per un tempo insufficiente a testare, solo per farsi notare ma concretamente non scendere ad un ragionevole compromesso né, soprattutto, prevedere un numero più limitato di tester (severamente selezionati), non mi pare una buona tattica né di marketing, né di attenzione al cliente.
Riassumendo: scelte di marketing assolutamente sbagliate da parte di Huawei e forse piuttosto ingenue da parte di TRND.
Insomma, non mi era mai capitato di vedere un ammutinamento simile di fronte alla possibilità di testare un superprodotto. Veramente un gran peccato.
Ma d’altronde, non tutte le aziende ragionano allo stesso modo. E se qualcuna ti lascia l’oggetto in comodato d’uso gratuito, se qualcun’altra al limite ti permette di riscattarlo a fronte di un congruo corrispettivo economico, altre invece cercano vie che, secondo me, non ripagano. Anzi. L’immagine che ne esce, non è invitante.
Ad ogni modo. Se qualcuno fosse interessato a provare a partecipare ai prossimi progetti, mi scriva in privato (perennementesloggata AT gmail.com) a che mail inviare l’invito.
(di seguito gli screenshot delle pagine pubbliche della campagna, visibili anche senza registrazione, e del contratto di comodato d’uso)