Prendo spunto da un post di MammaKikki e da BlogCandyChePassione, che ha trattato più volte l’argomento nei suoi ultimi post.
Sostanzialmente: i Giveaway di fatto ricadono nei concorsi a premi che, per legge, devono essere registrati e devono avere un controllo notarile e il pagamento di qualche imposta. L’unica scappatoia, in questo buco legislativo, sembrerebbe il valore del premio che non può superare l’euro (derivante da una qualche legge mi pare addirittura di epoca fascista).
Per cui, tutti i giveaway e blogcandy italiani che non seguono le regole che potete trovare nel sito di Normativa-Giveaway, sono sanzionabili. Sia il promotore dell’iniziativa sia i partecipanti che lo pubblicizzino.
Vi riporto il mio commento-papiro come spunto di riflessione, che magari potreste commentare. Vi segnalo anche che c’è una raccolta firme in atto per chiedere ai Legislatori di cambiare la normativa e renderla più ragionevole.

Clicca sull'immagine per la raccolta firme
sbircia questo sito: http://www.normativa-giveaway.org/ (è quello che ha linkato sopra Kikki), intanto ti suggerisco questo post:
http://www.normativa-giveaway.org/giveaway-e-concorrenza-sleale.html
ma potresti cominciare dal primo (non sono tanti per fortuna) nella categoria “riflessioni”.
per rispondere alle tue domande… non so. ho perso di vista l’inizio della faccenda che, in realtà, già conoscevo anni fa ma me n’ero totalmente dimenticata. solo che recentemente (qualche mese fa) è tornata alla ribalta.
io credo che il mondo del web sia ormai figlio della globalizzazione e quindi porti con sé tutta una serie di considerazioni: ormai siamo tutti opinionisti, foodblogger, cakedesigner, scrittori, makeup-artist, personaggi sbucati dal nulla e diventati scrittori, esperti, ecc. (basti ricordare le varie antonella landi – laprofepuntoit, machedavvero, elastigirl, giallozafferano, cliomakeup, et al.) -attenzione, non sto criticando ma sto esponendo una mia osservazione sul fenomeno-
tanti di questi blogger (soprattutto donne, oserei dire) hanno velleità di essere conosciuti e quindi quale miglior mezzo del giveaway che diventa poi, di fatto, passaparola obbligato? “vuoi partecipare? allora scrivi tutti i tuoi dati anagrafici di qualsiasi sito ove tu sia iscritto, lasci un commento qui, condividi il post sul tuo blog e su tutti i siti tutti i posti tutti i laghi tutti i monti, mi fai sapere i link” e poi vanno di sorteggio (che non è un’attività certificata come davanti ad un notaio).
ok, ci sono andata giù pesante con la richiesta dati ma l’ho notato davvero.
non so se il mio ragionamento fili&fonda ma ho l’impressione che da qualche parte ci sia il sospetto che dietro a questi giveaway ci siano altre aziende. ovviamente non è il caso di molti giveaway ma… (faccio la parte del diavolo) chi mi garantisce che dietro un determinato premio (cui di fatto io sto facendo publicità e lo sfrutto per farmi pubblicità: se io metto un premio X, attiro poche persone ma se metto un premio noto come un accessorio della marca delle mele o un oggetto di un certo interesse comune, ovviamente il riscontro sarà maggiore) non ci sia un’altra azienda? Insomma, è come se l’azienda in qualche modo mi retribuisse per farle pubblicità ma senza pagare imposte¬ai come nei concorsi a premio.
non so se sono riuscita a spiegarmi ma ho l’impressione che sia più nei confronti delle altre aziende, che non verso i piccoli pescetti.
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